Personaggi della Setteponti: VALERIANO FALSINI

Personaggi della Setteponti: VALERIANO FALSINI

Valeriano Falsini, un personaggio straordinario. Anch’io, negli anni, ho incrociato sulla Setteponti più volte Valeriano Falsini, Il celebre “pentolaio” unico gregario toscano del grande Fausto Coppi, che con il campionissimo ebbe un’amicizia rara e Fausto gli regalò la bicicletta con cui vinse il Tour de France 1952.

Questo legame molto forte di amicizia con Coppi, non si è mai interrotto, neppure con la morte di Fausto: ogni anno, infatti, il 2 gennaio il pentolaio è salito, fino a pochi anni fa, con la sua storica bicicletta a Castellania, paese natale di Coppi, per rendergli omaggio.

Ho deciso di scrivere queste righe per vari motivi. Prima di tutto perché incrociarlo era un’emozione e quando dovevi superarlo lo facevi con discrezione, quasi a togliersi il ‘cappello’ per rispetto.

Inoltre, quando hanno girato il film su di lui hanno coinvolto anche il mio gruppo sportivo (G.s. AVIS di Montevarchi) e alcuni di noi hanno partecipato alle riprese, chi ha interpretato il postino, chi il meccanico, chi la semplice comparsa, una bella e divertente esperienza.

Al film ha preso parte anche Franco Chioccioli, soprannominato il Coppino proprio per la sua somiglianza con Fausto Coppi (vincitore nel 1991 del Giro d’Italia, nonostante i pronostici della vigilia fossero tutti per Gianni Bugno e Claudio Chiappucci).

Il film Mi chiamava Valerio è stato realizzato nel 2013 e presentato in occasione dei Campionati del mondo di ciclismo su strada 2013 che si sono corsi in Toscana.

Il trailer del film:  https://youtu.be/k_6rCM_n54s  che presto vedremo in tv.

Per chi vuol approfondire:

Valeriano Falsini (Reggello, 4 novembre 1928) è un ex ciclista su strada italiano, professionista all’inizio degli anni 1950.

Soprannominato “il Pentolaio”, appellativo ereditato dalla professione del padre, Falsini si era fatto notare in numerose corse dilettantistiche, cogliendo diciannove vittorie, undici delle quali solo nel 1949. Gino Bartali si era complimentato con lui durante un allenamento e nel 1950 Costante Girardengo lo ingaggiò nel suo team facendolo passare al professionismo. Sempre nel 1950, durante un allenamento nella riviera ligure per la Milano-Sanremo Falsini conobbe Fausto Coppi.

Gregario del campione belga Rik Van Steenbergen, durante il Giro di Toscana del 1950 Falsini arrivò stremato al traguardo, dopo aver corso sotto acquazzoni continui: proprio da quella gara cominciò a soffrire di una forte artrosi alla schiena che penalizzerà fortemente la carriera del giovane ciclista valdarnese. Durante il Giro di Lombardia Falsini e Alfredo Martini furono vittime di una brutta caduta, causata dall’attraversamento della strada da parte di un cane, e fu costretto al ritiro. Fausto Coppi gli propose comunque il passaggio alla sua squadra, la Bianchi. Prese parte alla Milano-San Remo, una delle più importanti classiche europee, che riuscì a concludere seppure classificandosi nelle ultime posizioni. Tuttavia, a causa dell’artrosi Falsini non venne selezionato per il Giro d’Italia. Partecipò invece al Giro del Piemonte, che si concluse con l’incidente in cui perse la vita Serse Coppi, fratello di Fausto.

La Bianchi, a causa delle sue precarie condizioni fisiche, non gli riconfermò il contratto per il 1952 e la carriera da professionista di Valeriano Falsini giunse al termine. Vano risultò anche l’aiuto dell’amico Gianfranco Fineschi, ortopedico valdarnese di fama mondiale.

È stato l’unico gregario toscano di Fausto Coppi.

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Le foto non sono proprietarie ma reperite in rete in vari siti