CIBOTTOLA (PG) e il suo castello

CIBOTTOLA (PG) e il suo castello

Sulla strada, che ci avrebbe portato a Todi, abbiamo riposato ad un bivio e lì abbiamo visto il cartello che indicava il Castello di Cibottola. Distava solo un chilometro, quindi una veloce visita dall’esterno ad un luogo caratteristico di questo territorio.

Si trattava di un piccolo castello, eretto prima del secolo X, posto sulla cima a 471 metri di uno dei rilievi che delimitano il Nestore vicino a Pietrafitta.

Il nome di Cibottola deriva da Maurizio Cybo, fratello di papa Innocenzo VIII e governatore di Perugia.

La zona rivestì un’importanza fondamentale per Perugia, già a partire dal ‘200, per la ricchezza di cave d’arenaria di pertinenza dell’abbazia di San Pietro, da cui si ricavava la pietra serena che, lavorata in conci, era utilizzata nell’edilizia urbana.

Documentandosi un po’ abbiamo scoperto che nella prima metà del secolo XIV venne fortificata (nel 1380 un censimento dei priori perugini la classificava ancora come “Castrum“).

Nel 1416 accolse Braccio Fortebraccio da Montone che qui ricevette gli ambasciatori fiorentini che tentarono invano di dissuaderlo dal marciare contro Perugia dopo aver vinto la battaglia di Sant’Egidio (il 12 luglio 1416), sette giorni più tardi Braccio entrò trionfalmente in Perugia che lo acclamò suo signore.

Cibottola mandò le chiavi del castello quale atto di sottomissione, come fecero pure i castelli di Agello, Piegaro e Paciano.

Dell’antico insediamento, dipendente dal contado di porta Santa Susanna e poi di porta Eburnea di Perugia, si conserva la porta d’ingresso con il battente del ponte levatoio, un’alta torre ettagonale.

La torre che ha una base con sette lati, è alta circa 20 metri.

Nella torre è stata posta una grande campana di cinque quintali, dono di Pietro Tocchi, rettore dell’Università di Perugia, nel 1850.

Alla fine del Novecento è stata restaurata e adibita a torre civica.

Oltre alle nostre foto sono presenti quelle del castello tratte dal sito iluoghidelsilenzio.it