Come è nato questo spazio

Come è nato questo spazio

In bici da corsa per venticinque anni, con gli amici del GRUPPO SPORTIVO AVIS di Montevarchi, durante le nostre zingarate per l’Italia (… e non solo) è più volte emersa l’esigenza di avere una traccia da seguire per non incorrere in pericolose o fastidiose situazioni.

Abbiamo percorso la nostra bellissima nazione dalle Dolomiti alla Puglia, e spesso ci siamo trovati improvvisamente di fronte ad una superstrada che non potevamo percorrere, ad una interruzione oppure ad una lunga galleria non illuminata. I sotware che avevo testato offrivano solo risultati parziali e incompleti. Ogni volta mi immergevo nel web per trovare qualcosa di meglio. A forza di cercare mi sono imbattuto in un sito tedesco …

Da un po’ utilizzo KOOMOT per organizzare le uscite e tutto è diventato più facile. In prima versione era in lingua tedesca ed occorreva tanta pazienza, subito dopo la versione in inglese ha reso il lavoro un po’ più facile e da circa un mese (ottobre 2019) la versione italiana! L’applicazione è veramente fantastica, ci sono tutte le informazioni che possono servire in base alla bici che hai! Gli dici dove vuoi andare ed in base al tuo mezzo (gravel, mountainbike o da corsa) ti dice qual’è il percorso migliore e le sue caratteristiche. Come diceva un famoso spot di qualche anno fa: provare per credere https://www.komoot.it .

Da qualche mese sono in pensione, ho più tempo da dedicare alla mia passione, quindi ho deciso: basta bici da corsa, acquisto una gravel. Voglio esplorare bene i territori senza tenere conto del tempo. Pur privilegiando le strade asfaltate queste si alternano a strade bianche o sentieri, pertanto la bici da corsa non è adatta, occorreva una bike a trecentosessanta gradi.

Il territorio dove sono nato è veramente il cuore della Toscana, il Valdarno è baricentrico rispetto a Firenze, Arezzo e Siena e bastano pochi chilometri per immergersi nel Chianti. Senza contare che adesso abito a Loro Ciuffenna sull’itinerario più bello da vedere tra Firenze ed Arezzo lungo quella che era l’importante via consolare che da Fiesole, ripercorrendo in gran parte un tracciato di origine etrusca, univa Chiusi ad Arezzo. Oggi il percorso è rimasto essenzialmente immutato.

Immaginandomi nei panni di tanti turisti che giungono sul territorio con bici a seguito, spero di essere loro di aiuto, quindi la Setteponti sarà la “spina dorsale” di questo lavoro, tuttavia, senza limitazioni geografiche.

Buona navigazione.

Alberto Sordi

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