“DARE STRADA ALLE BICICLETTE”: il vademecum del Centro Studi FIAB per i comuni

“DARE STRADA ALLE BICICLETTE”: il vademecum del Centro Studi FIAB per i comuni

Le nuove norme del Codice della Strada in materia di mobilità ciclistica sono applicabili in modo immediato – I comuni devono agire con celerità per rispondere alle nuove esigenze di mobilità e garantire la sicurezza a chi usa la bicicletta.

Martedì 24 marzo FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, e la rete COMUNICICLABILI, ha presentato il vademecum “DARE STRADA ALLE BICICLETTE. I nuovi provvedimenti del Codice della Strada per favorire la sicurezza ciclabile”.

Realizzato dal Centro Studi FIAB per far sì che i comuni possano avere un ulteriore strumento, aggiornato alle ultime novità normative nel Codice della Strada, per i loro investimenti bike friendly.

A un anno dallo scoppio della pandemia, gli investimenti nella mobilità ciclistica sono prioritari per la rivoluzione bici di cui l’Italia ha bisogno creando infrastrutture e spazi ciclabili di rapida e economica realizzazione senza per forza la necessità di grandi investimenti.

Le amministrazioni devono riconvertire la mobilità e lo spazio pubblico verso una reale sostenibilità.

Le nuove norme, mutuate da quelle dei paesi europei più avanzati, occorre conoscerle e saperle interpretare per applicarle nel modo migliore e la guida della FIAB è un utilissimo manuale che va in questa direzione.

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Nel corso del webinar, tenuto per l’occasione,  Giuseppe Catalano, coordinatore della struttura tecnica di missione presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha parlato delle strategie del dicastero guidato da Enrico Giovannini.

Catalano ha poi ribadito l’intenzione del ministro Giovannini di rafforzare i rapporti con FIAB e tutta le rete di ComuniCiclabili. «Le nuove norme del Codice della Strada in materia di mobilità ciclistica – ha aggiunto Catalano – sono applicabili in modo immediato in quanto inserite in provvedimenti di legge urgenti e non è dunque necessario attendere altri regolamenti. I comuni sono chiamati ad agire con celerità, per rispondere alle nuove esigenze di mobilità, ma garantendo la massima sicurezza a chi si muove in bicicletta».

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