Il GAVIA da S. Antonio in Valfurva, base per escursioni sui passi dolomitici

Il GAVIA da S. Antonio in Valfurva, base per escursioni sui passi dolomitici

S. ANTONIO IN VALFURVA, BORMIO – Dovevano essere tre giorni (27, 28 e 29 agosto scorsi) di grandi manifestazioni ma pioggia e freddo hanno modificato il nostro programma e quello di tutti i partecipanti.

Per fortuna siamo arrivati il giorno precedente e visto la previsione meteo abbiamo deciso di affrontare subito il Gavia, una salita che non avevo mai fatto.

Il Passo Gavia è, dopo lo Stelvio, il passo alpino più alto d’Italia (2.652 m s.l.m) e mette in collegamento la Valtellina con Ponte di Legno, in provincia di Brescia.

Noi alloggiavamo all’Hotel I RODODENDRI, a S. Antonio in Valfurva, a soli quattro chilometri da Bormio, Il paese è piacevole per la tranquillità, la comodità di parcheggio e, da non sottovalutare, il prezzo più conveniente.

E non può mancare un grazie all’hotel che ogni anno ci ospita e ci sopporta deliziandoci con i suoi pizzoccheri fatti in casa!

Da qui la salita che conduce al Passo Gavia sale per 1.290 metri di dislivello in poco più di 21 chilometri, con una pendenza media del 6% e con diversi tratti semplici e pedalabili intervallati con altri decisamente impegnativi.

Più volte “Cima Coppi” del Giro d’Italia, il Passo Gavia è entrato di diritto nella storia del ciclismo.

‘Obbligati’ a farlo di pomeriggio la temperatura esterna ha giocato un brutto scherzo in discesa. Per fortuna con quello che avevo e l’assistenza degli amici Giovanni e Enzo, è filato tutto liscio.

Quando in montagna il sole tramonta la temperatura scende bruscamente, la discesa non permette ai tuoi muscoli di scaldarti. Certo che lo sapevo! Ma fino a che non lo provi direttamente non lo percepisci nella sua effettiva realtà.

Comunque era andata, domani ci aspettavano i Laghi di Cancano come da programma della manifestazione, o lo Stelvio, se il meteo per il sabato ci avesse obbligati ad una scelta diversa.

Il freddo che avevamo subito il giovedì pomeriggio non era assolutamente paragonabile a quello che ci aspettava il giorno successivo.

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